La Parodontologia è una disciplina dell’odontoiatria che si occupa prevalentemente dello stato di salute dei tessuti molli e duri dell’apparato dentale ed in particolar modo della recessione gengivale.
Ogni singolo dente ha un complesso sistema di fibre che si interpongono tra la radice e l’osso alveolare conferendone stabilità e protezione alle sollecitazioni meccaniche che il dente stesso subisce.
La recessione gengivale è quella condizione clinica in cui la gengiva si ritrae lasciando una porzione più o meno estesa di radice esposta. Si tratta di un problema che, almeno nelle fasi iniziali, risulta di difficile individuazione. Solitamente il paziente si accorge di tale situazione quando nota lo spostamento del margine gengivale ed un’area di colore diverso (tipicamente giallo) rispetto al colore dello smalto originale.
La principale causa della recessione gengivale è il cattivo spazzolamento dei denti ma in alcuni casi le recessioni gengivali sono associate alla malattia parodontale, o parodontite, che può essere causata da diversi fattori (scarsa igiene, fumo, predisposizione genetica ecc…) e che porta alla progressiva perdita dei tessuti duri e molli fino alla perdita del dente.
Per riconoscere tempestivamente i sintomi della recessione gengivale è importante sottoporsi a periodiche ed accurate indagini odontoiatriche.
I primi sintomi che possono mettere in allerta il paziente sono i colletti dentali scoperti, che fanno sembrare il dente più lungo, e la maggiore sensibilità al caldo, freddo ed ai cibi zuccherati. A seconda del grado di avanzamento è possibile andare incontro a problemi di maggiore impatto sulla salute.
Ci sono forme di recessioni gengivali associate alla parodontite che il più delle volte coinvolgono il dente a tutta circonferenza e spesso accompagnate da segni come arrossamento delle gengive, sanguinamento allo spazzolamento, accumulo di placca e tartaro.
La parodontite è…
In molti casi, le recessioni gengivali, possono essere isolate ad un solo elemento dentale oppure possono interessare più denti ma con la caratteristica di essere tipicamente localizzate sull’aspetto vestibolare dei denti (parte esterna visibile) e dove la causa è da ricercare nell’uso scorretto dello spazzolino.
Tipicamente si riscontrano in quei pazienti con un alto grado di igiene orale e con una qualità di tessuto gengivale mediamente sottile o con assenza di tessuto cheratinizzato.
Corpi estranei e condizioni anatomiche
In altri casi le recessioni gengivali potrebbero essere causate da abitudini viziate come lo sfregamento di penne o piercing, da condizioni anatomiche preesistenti come un ‘inserzione di un frenulo, ma anche corone proteiche o restauri in composito scorrette.
Il corretto spazzolamento dei denti è fondamentale per prevenire l’insorgenza o ridurre gli effetti della recessione gengivale.
Spesso le gengive scoperte sono una condizione evitabile attraverso un buon uso dello spazzolino.
E’ buona norma, prima di intraprendere qualsiasi tecnica chirurgica, istruire e motivare il paziente ad una corretta manovra di igiene orale domiciliare senza traumatizzare le proprie gengive.
Mantenendo abitudini scorrette rispetto all’igiene orale, intervenire chirurgicamente potrebbe risultare inutile, perché i tessuti molli e duri della bocca si ritroverebbero, in poco tempo, nelle stesse condizioni che hanno causato l’arretramento.
Sarà quindi molto importante usare lo spazzolino nel modo giusto, ricordando sempre di muovere le setole dalla gengiva al dente e non viceversa, con movimenti verticali e non orizzontali.
La terapia delle recessioni gengivali cambia a seconda del fattore causale.
Nelle forme associate a parodontite l’obiettivo del dentista è quello di controllare la risposta infiammatoria al fine non solo di ripristinare lo stato di salute dei tessuti ma anche di preservate la dentatura naturale del paziente stesso.
Nelle forme di recessione gengivale di origine traumatica invece si ha a che fare con una condizione differente poiché i tessuti parodontali non sono affetti da una patologia e l’alterazione dei tessuti molli che ne deriva diventa la principale indicazione al trattamento di tali difetti.
La terapia delle recessioni gengivali è chirurgica ed i parametri di ricopertura delle radici dentali sono guidati essenzialmente dalla armonia estetica del caso.
Come si svolge l’intervento
L’atto chirurgico si svolge in anestesia locale e ha una durata variale (90-120 min.) a seconda del numero di recessioni da trattare.
La tecnica ha come principio di base il lembo spostato coronalmente associato ad innesto connettivale che insieme creano le condizioni per l’incremento dei tessuti molli.
L’area di prelievo è il palato, normalmente ricco di tessuto connettivo e ricoperto da epitelio cheratinizzato.
Le procedure di igiene orale post-chirurgiche prevedono una particolare attenzione per le aree sottoposte all’intervento fino alla rimozione delle suture. Un attento controllo della placca batterica anche con l’aiuto di spray a base di clorexidina aiuta la guarigione post-chirurgica.
Sono da evitare cibi caldi e duri nei giorni successivi all’intervento chirurgico, mentre il dolore che segue viene gestito con l’assunzione di analgesici-antinfiammatori .
La rimozione dei punti di sutura avviene dopo 14 giorni dall’intervento e soltanto dopo ulteriori 3-4 giorni riprendere a pulire la zona trattata con uno spazzolino a setole ultramorbide.
A distanza di ulteriori tre settimane si potrà tornare allo spazzolino normale ma con la raccomandazione di non esercitare movimenti traumatici.
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